lunedì 8 dicembre 2008

Platone, Apologia di Socrate

Andandomene, però, pensai, "Certo sono più sapiente io di quest'uomo, anche se poi, probabilmente, tutti e due non sappiamo proprio niente, nè di buono nè di bello; soltanto che lui crede di sapere e non sa nulla, mentre io, come non so, neanche credo di sapere, perciò, un tantino di più ne so di costui, non fosse altro per il fatto che ciò che non so, nemmno credo di saperlo".

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